Le impressioni del veterinario Valerio Calderoni, partito per una missione in Tanzania

07 novembre 2022

Partire per la missione?

Era un’opportunità lontana migliaia di chilometri dai miei pensieri e mai presa prima in considerazione, mi ritenevo troppo occupato nel lavoro di professionista, negli impegni di famiglia e nei miei svariati hobbies.

Ma mai porre limiti alla Provvidenza, come ripeteva spesso il mio vecchio parroco don Guido Gambetti…

Infatti una sera molte coincidenze si sono avverate contemporaneamente: sono a cena col club di cui sono socio, invitati sono l’Associazione Interparrocchiale Missionaria di Croce Coperta e le Piccole Suore di S. Teresa del Bambin Gesù di Imola; uno dei dirigenti di A.I.M. è il dottor Fabio Galavotti, già stato in missione in Africa, che mi conosce da quando all’età di sette anni entrai negli Scout cattolici di Imola e lui fu il mio primo capo. A tavola mi trovo di fianco ad un’anziana ma arzilla suorina, l’ultra ottantenne madre Maria Rosa, assai loquace e svelta di pensiero, pronta e brava a porti domande che portano subito la mente ad un bivio. Infine c’è la presentazione della nuova Missione delle Piccole Sorelle, sita ad Inyonga nella sconfinata terra della Tanzania: là c’è bisogno della presenza di un veterinario esperto di mucche, guarda caso il mio specifico campo professionale, per seguire i nuovi allevamenti in fase di costituzione ed aiutare i veterinari locali ad impadronirsi della tecnica dell’inseminazione artificiale.

Alla fine della serata, si era aperta una specie di finestra nella mia mente, come una luce che si fosse improvvisamente accesa, ed io, senza sospettarlo minimamente, ero certamente andato alla cena di Club per accettare la proposta di partire come missionario!

Poi la missione e i venti giorni vissuti con spirito di servizio passano velocissimi, purtroppo è già ora di ripartire ma ti sembra di aver fatto così poco, nonostante il tuo impegno ed i tuoi sforzi, hai solo tolto una goccia dal mare del bisogno…

Un ringraziamento particolare va rivolto alle sorelle (Sisters, come le chiamano all’inglese là tutti quanti) che ci hanno ospitato, Sister Clare, Sister Eunice e Sister Antoninah, che ci hanno assistito, nutrito, aiutato con la lingua swahili molto ostica per gli europei, guidato anche con il loro esempio di fede.

Ogni volta che sono riuscito a fare qualcosa di buono, mi hanno gratificato con il loro sorriso e ciò è bastato, la loro tenacia e la loro perseveranza, unite alla preghiera, hanno veramente tolto, come un soffio di vento, la cenere spessa sotto cui covano, in molti di noi, le braci dello spirito di servizio missionario.

E’ proprio vero, si ritorna dalla missione con la visione della vita cambiata, ti importa sempre meno delle cose materiali e molto di più della gente e dei rapporti con essa, farebbe bene a tanti provarla… io spero di poterlo rifare!

 

Valerio Calderoni, veterinario per 20 giorni a Inyonga, Tanzania.